IL PROGETTO STADIO CLINICA STA FACENDO FALLIRE LA TERNANA CALCIO?
Il bluff dello Stadio-Clinica è sotto gli occhi di tutti. Terni non è merce da barattare.
Terni, 4 agosto 2025
Con toni trionfalistici e un entusiasmo che definire fuori luogo è poco, il
sindaco Bandecchi ha annunciato la firma della convenzione con Stadium S.p.A.
per la realizzazione del progetto Stadio‑Clinica.
Un accordo presentato come un passo avanti per la città, ma che in realtà
rappresenta l’ennesima tappa di un’operazione fondata sull’ambiguità, sul
conflitto d’interessi e su una visione distorta del bene pubblico.
Il grande bluff del progetto “Stadio Clinica” sta venendo finalmente alla luce. Dopo mesi di narrazione costruita ad arte, la verità inizia a emergere con chiarezza: non si tratta di un’opera pensata per la collettività, ma di un’operazione costruita per interessi privati.
Sempre più cittadini, gruppi di tifosi e anche forze politiche di opposizione iniziano a prendere coscienza della realtà, quella che Sinistra Italiana Terni denuncia fin da quando questo progetto era solo un’ipotesi: non serve né allo sport né alla sanità pubblica. Serve soltanto a valorizzare economicamente un’area privata, riconducibile a chi oggi ricopre il ruolo di sindaco.
Dietro la facciata dello stadio nuovo, infatti, si
nasconde una clinica privata, da costruire su un terreno legato al sindaco
stesso, in un intreccio di ruoli pubblici e interessi personali senza
precedenti nella storia amministrativa della città.
Una dinamica tanto grave da ricordare quella che, per fatti ben meno
rilevanti, ha già portato la magistratura milanese ad aprire un'inchiesta su
presunti favori urbanistici nella commissione paesaggio del Comune di Milano.
Qui non si tratta solo di conflitto d’interessi: si parla
della valorizzazione privata di un'area attraverso atti e scelte politiche
pubbliche, in un contesto in cui chi promuove l'opera è anche il
rappresentante istituzionale che dovrebbe valutarla. Un’opera che – se
convenzionata con la Regione Umbria – assorbirebbe fino a 15 milioni di euro
ogni anno di fondi pubblici.
Fondi che oggi non esistono, perché cinque anni di governo regionale
della destra hanno lasciato la sanità umbra in condizioni drammatiche:
debiti, reparti chiusi, personale ridotto all’osso.
Come giustamente sottolineato dalla Presidente Proietti
nella risposta all’interrogazione del nostro consigliere regionale Fabrizio
Ricci (AVS), la delibera regionale del 2023 non taglia posti letto
privati nella provincia di Perugia, ma riduce quelli pubblici,
aprendo la strada alla convenzione di 80 nuovi posti letto.
Se davvero si volesse finanziare questa nuova clinica, non esisterebbe altra
strada se non quella di togliere ulteriori risorse alle strutture pubbliche.
Un’ipotesi che per noi è del tutto inaccettabile.
Non possiamo permettere che le poche risorse disponibili vengano assorbite da strutture private pensate per generare profitti, non per rispondere ai bisogni sanitari reali del territorio.
Il TAR dell’Umbria ha chiarito che non esiste alcun legame giuridico tra la realizzazione dello stadio e quella della clinica, smentendo una narrazione costruita ad arte per giustificare una variante urbanistica tagliata su misura.
In questo scenario, emerge un nuovo elemento di grande
rilevanza: la messa in vendita della Ternana Calcio.
Una società che – secondo quanto riportato da fonti pubbliche – non è più
sostenibile dalla precedente proprietà.
Ma a questo punto ci si chiede:
Con quale titolo il sindaco sta cercando acquirenti?
E soprattutto: sta cercando investitori per rilanciare la squadra, o
piuttosto soggetti disposti a farsi carico del progetto “Stadio‑Clinica”?
Chi si avvicina oggi all’acquisto della Ternana è
consapevole di cosa c’è davvero dietro?
Al contrario di quanto Bandecchi vuol far credere, il progetto Stadio‑Clinica
rappresenta un ostacolo, non un'opportunità per i potenziali acquirenti.
A questi soggetti viene infatti richiesto di sobbarcarsi un onere di
investimento enorme, totalmente scollegato dalla normale gestione di una
società sportiva calcistica.
E se questi acquirenti non si trovano, è lecito domandarsi se non si stia già ricorrendo alle solite “teste di legno di professione”: figure di comodo, manovrate per alimentare finte trattative, costruire consenso, e tenere in vita un progetto che nessuno ha mai realmente voluto.
Terni merita molto di più.
Terni ha bisogno di:
- un ospedale pubblico ampliato, potenziato e funzionante
- servizi sanitari territoriali capillari e accessibili
- uno stadio ristrutturato con fondi pubblici e trasparenti, come avviene in tante città, anche a noi vicine.
Questo progetto non riguarda solo edifici e cantieri: riguarda la visione stessa di città, il rapporto tra potere e cittadinanza, tra politica e bene comune.
Come Sinistra Italiana Terni, continueremo a denunciare, informare e mobilitare le energie sane di questa città.
Chiediamo al Consiglio Comunale e ai pochi sostenitori del progetto di non prestarsi, oltre, a questa messinscena.
Terni non è una pedina, né un affare.
Terni è la sua gente e merita rispetto, trasparenza, giustizia sociale.
Segreteria Provinciale Sinistra Italiana Terni